La Storia

Alla fine della seconda guerra mondiale e nel primo dopoguerra, il desiderio di tornare a vivere e divertirsi era talmente imperante che nulla era noioso, lo si poteva intuire dalla partecipazione della folla nei teatrini, nelle sale da ballo, nei cinematografi sempre ricolmi di pubblico. In questo contesto riprende con nuovo vigore il carnevale Vergatese con sfilate mascherate e veglioni. Alcuni componenti della società "Blanco i Nigro" tra cui Egisto Marchi, intorno alla fine degli anni quaranta, comprarono, dai fratelli Natalini di Cereglio, una muta di burattini, diversi copioni manoscritti, un teatrino ed alcune scene ceduti da un artista bolognese che, nel corso della seconda guerra mondiale, era sfollato a Prunarolo.Da un' analisi dei manoscritti si e' potuto risalire a Stefano Variale nato a Bologna nel 1932. Variale ha iniziato a lavorare prestando la sua opera a vari burattinai bolognesi come Umberto Malaguti, Filippo Frabboni, Aldo Rizzoli e Ciro Bertoni.

Da una lettera del Variale si legge che: "Nel 1949 entrando in arte con Annibale Ninchi vendetti tutto il materiale, tre mute di burattini scolpiti da Emilio Frabboni, due andarono tra il Dr. Mazzavillani di Ravenna e il circolo parrocchiale di S.Isaia a Bologna, l'altra ad un burattinaio di Ravenna di cui non rammento il nome. I 200 e piu' copioni ebbero una 'diaspora' in tutta l'Emilia, so che ne ha Ferrari, Presini, Vignoli e tanti altri".

Emilio Frabboni

La prima muta di burattini Vergatesi quindi e' stata scolpita da Emilio Frabboni fratello di Augusta e Filippo Frabboni (1880-1940) grande interprete di varie maschere tra cui Fagiolino e Balanzone. Scrive di lui Cervellati : " Non c'e' stato burattinaio bolognese che non si sia valso del talento di questo artigiano per arricchire la muta dei suoi burattini. Quando i due fratelli si ritirarono dall'attività burattinesca ed ebbero venduto tutto il materiale, non cessarono dall'avere dimestichezza con le teste di legno, giacché continuarono a scolpirne, a costruirne e a vestirne in gran copia, che poi vendevano al prezzo di cinquecento lire ciascuna: questo avveniva poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale". Nacque cosi' la compagnia dei burattini "il Trastullo" che in seguito, staccatosi dai "Blanco i Nigro", diede lo stesso nome alla nuova società canevalesca che si occupava anche di organizzare veglioni e sfilate di carri.

Il Trastullo

Comincia così l'avventura dei burattini di Vergato. Durante tutti gli anni cinquanta la compagnia il Trastullo composta da Egisto Marchi (Sganapino), Giannino Calzolari (Fagiolino), Alfredo Gentilini (Sandrone), Franco Gardenghi (Balanzone e generico), Peppe Bernardi (Flemma, chitarrista), Giovannina Bernardi (personaggi femminili), Beppe Ferri (supporter), Pippo Salomoni (autista), organizzava spettacoli di burattini nel corso del carnevale locale, il piu' noto ed antico della montagna bolognese. Agisce per scopi benefici. Se ne hanno numerosi riscontri grazie alla metodica raccolta di documenti da parte dello stesso Egisto. Questo materiale è molto ricco ed interessante non solo per quello che riguarda i burattini ma anche per le altre attivita' svolte dal Trastullo. Vi sono numerose lettere di ringraziamento dall'asilo Burdese, dall'allora polisportiva vergatese e dalla direzione didattica di Vergato per la raccolta di fondi.Molto interessante è una lettera di Egisto in data 15 giugno 1955 indirizzata agli altri burattinai con il programma della tournè degli spettacoli dal 15 giugno 1955 al 2 ottobre 1955, invita questi a tenersi a disposizione nelle date indicate dal programma. Questi spettacoli venivano tenuti soprattutto nei teatrini delle parrocchie vicine Calvenzano, S. Maria Labante, Cereglio, Rocca di Roffeno, Castel d'Aiano, Liserna. Per concludersi con un festival dei burattini al teatro Nuovo di Vergato. Ricco è anche il repertorio delle commedie e delle farse della tradizione bolognese rappresentate in questo programma: Eulalia di Rosesterne, il rapimento della principessa Giselda, Fagiolino e Sganapino sensali di matrimonio, l'avaro (farsa), la sciabola di legno, i fanatici del lotto, la palla simpatica (farsa), il campanello magico, un matrimonio alla moda.La compagnia dei burattini il Trastullo è del tutto anomala rispetto alle tradizionali compagnie di burattini che per lo più si tramandavano per generazioni, quello che legava queste persone era la grande passione e lo spirito goliardico e carnevalesco dei suoi componenti che non mancavano mai di farsi burla e scherzi tra di loro (questo malgrado l'eta' succede ancora e vittima come sempre e Egisto).

Esempio ne è una lettera scherzo datata 2 novembre 1954 inviata ad Egisto da parte di Peppe e l'altro burlone Franco dove un fantomatico Cavaliere Giuseppe Filuzzi, dell'azienda autonoma ceraria dei Flli. Filuzzi di Crevalcore, invita la compagnia il Trastullo a Crevalcore per la rappresentazione della commedia Eulalia di Rosesterne caldamente raccomandata da un altro fantomatico personaggio Suor Adalcisa Manovelli Superiora dell' Oratorio di San Mamone d'Affrico (Gaggio Montano) e gran consumatrice delle candele senza stoppino della sopraddetta ditta. La lettera si conclude: "tutte le spese saranno totalmente a carico della ditta e in più la ditta si riserva di distribuire a discrezione della V.S. alle pie donne più bisognose della vostra parrocchia, numerose candele senza stoppino". Lo scherzo continuò fino al momento di partire per Crevalcore.

Egisto Sganapino

Egisto Marchi era un vero mattatore della maschera di Sganapino che diventa per Vergato più importante dello stesso Fagiolino. Sganapino grazie ad Egisto non rimane solo un burattino lo stesso Egisto si trasforma in Sganapino si fà confezionare un vestito e durante i carnevali nei primi anni sessanta diventa la maschera vivente di Sganapino trascina i bambini vestiti da sganapini in una grande avventura inventando feste, canzoni, giochi e magie. Durante un carnevale arrivò un circo nel paese; Egisto vestito da Sganapino entrò nella gabbia dei leoni fingendo paura. Montò su un dromedario e sfilò per le vie del paese. Un omaggio di stima a questo personaggio l'ha dedicato Luigi Ontani con il suo Sganontano.

Verso la metà degli anni settanta, in Italia, si assiste ad un fenomeno di rivalutazione della cultura cosiddetta popolare, delle sue diverse manifestazioni. Molti sono gli scambi di informazione e di materiale sulle varie forma di spettacolo popolare.

In questi anni (1976-77) il baule dei burattini della compagnia il Trastullo furono oggetto di studio da parte di Elisabetta Bernardi (figlia di Peppe) che frequentava l'istituto d'arte "P. Petrocchi" di Pistoia. Di questa ricerca è stata recuperata una copia dattiloscritta della "Storia dei burattini", una serie di disegni sul movimento del burattino e uno studio sui costumi delle maschere. Di questi disegni rimangono purtroppo solamente 3 originali: il Mago Negro, il Re e la Vecchia. Grazie ad Egisto, oltre al baule dei burattini, è stato possibile recuperare tutto il materiale appartenuto al Trastullo: un baule pieno di vestiti, i testi manoscritti e a stampa delle commedie, alcune scene e il vecchio teatrino. Durante l'anno successivo, i burattini risultati assai rovinati vengono risistemati grazie all'aiuto di tutta la famiglia e poi ritoccati da Miranda Bernardi.

Teatrino vecchio a La Ca' 1979

Con il restauro dei burattini ha inizio la storia di una nuova Compagnia di Burattinai composta da : Bernardi Umberto (Sganapino), Pallotti Stefano (Fagiolino e Balanzone), Neri Roberto (Diavolo e generici), Bernardi Elisabetta (Strega), Evangelisti Paola e Gardenghi Francesca (parti femminili). Il debutto, e il passaggio di testimone dalla vecchia alla nuova compagnia, avviene il 28 maggio 1978, nella Piazza di Vergato, in occasione delle solenni celebrazioni del IV centenario della Parrocchia. La commedia rappresentata fu "Il rapimento della Principessa Giselda". Questa compagnia è attiva fino alla metà degli anni '80 con un vasto repertorio di commedie della tradizione bolognese. Ricordo, di quel periodo, la presenza costante ai nostri spettacoli di un gruppo di amici toscani che seguivano la nostra compagnia ad ogni appuntamento, pur non riuscendo a comprendere quasi nulla dei testi in dialetto bolognese.

Nel 1988, la Compagnia viene rifondata con l'ingresso di nuovi membri: Gardenghi Amleto (balanzone), Gentilini Adriano (Fagiolino), Venturi Gianfranco (Sandrone), Bernardi Umberto (Sganapino), Neri Roberto (Principe e Strega). Questa è la compagnia tuttora in attività sul territorio, coordinata dal Circolo Culturale "Galeazzo Marescotti", La Compagnia collabora attivamente con il Comune di Vergato, offrendo spettacoli in varie occasioni. Nell'anno scolastico 1999-2000, la compagnia partecipa alla realizzazione del Progetto "Dal buratto al burattino", rivolto ai bambini delle classi prime della Scuola Elementare di Vergato, in collaborazione con gli Assessorati alla Pubblica Istruzione e alla Cultura del Comune, con il Servizio Biblioteca Comunale, la Direzione Didattica di Vergato. Il progetto prevede laboratori a moduli di animazione, costruzione di burattini (Claudia Marra, Veronica Geluardi, Michele Bertolini) e scenografia (Roberta Crotti).

Il circolo oltre ad organizzare rappresentazioni di burattini nell'appennino Bolognese, dal 2005 organizza un festival di burattini a Vergato con la partecipazione delle migliori compagnie del settore.

Gian Paolo Borghi premia la Compagnia

Domenica 8 maggio 2011 la Commissione giudicatrice del prestigioso Concorso Nazionale "Ribalte di Fantasia" istituito nel 1988 dal grande burattinaio Otello Sarzi e dalla rivista di tradizioni popolari "Il Cantastorie", ha ritenuto opportuno assegnare il premio alla carriera "Quando la passione si fa Arte" alla Compagnia Burattini Vergato con la motivazione: "Attiva sin dalla fine degli anni '40, grazie all'opera di Egisto Marchi, questa compagnia amatoriale ha vivacizzato e vivacizza tradizionalmente il carnevale appenninico di Vergato. Il suo repertorio, tipico della scuola bolognese, prevede ed applica con orgoglio il dialetto della sua terra. La compagnia si è recentemente connotata anche per la riproposta nel teatro dei burattini di un testo della tradizione letteraria di Giulio Cesare Croce, “La Rossa del Vergato”. Da diversi anni la Compagnia agisce sotto l'egida dell'Associazione Culturale “Galeazzo Marescotti” e promuove da tempo, e con pari successo, un interessante Festival dei Burattini nel territorio di Vergato."

All'appuntamento hanno partecipato note figure del teatro popolare, tra cui Remo Melloni (docente al DAMS e alla Civica Scuola d'Arte Drammatica del Teatro "Paolo Grassi" di Milano), Giorgio Vezzani (Direttore della rivista nazionale "Il Cantastorie") e Gian Paolo Borghi (etnostorico) che ha consegnato il premio.